Un viaggio avventuroso e affascinante nel cuore del bene e nella vita di eroi piccoli e grandi.
Da dove nasce la Fiera delle belle notizie
Un vecchio saggio diceva che “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”. Una massima che abbiamo sentito tutti, ma poi nella frenetica quotidianità, inevitabilmente, finiamo per ascoltare l’albero che cade.
Da sei anni a Vedelago si prova a cambiare tono e si cerca di dare voce alla foresta che cresce. Quasi 150 ragazzi frequentanti la tezra media ogni anno cercano, annusano, fiutano, artigliano, studiano…belle notizie. Ognuno di loro in un giorno concordato acquista un quotidiano, lo legge, lo analizza e trova una bella notizia e la racconta.
Se il lavoro fosse tutto qui lo catalogheremmo come una cosa interessante e basta. Ma la parte migliore dell’attività viene dopo. Perchè una bella notizia va in un certo qual modo “coltivata”. Quindi, esibendo spesso rare doti di investigatori, questi quattordicenni curiosi si mettono alla ricerca dei protagonisti, li individuano, li contattano e si fanno raccontare la bella notizia direttamente dai protagonisti diretti interessati.
Un viaggio avventuroso e affascinante nel cuore del “bene” e nella vita di eroi piccoli e grandi della cui esistenza riusciamo a renderci conto solo in tempo di Covid19 o di crisi.
Il percorso si chiude con la “FIERA delle BELLE NOTIZIE” che anima per due giorni il comune trevigiano all’inizio di giugno per inondare di positività tutto il territorio. Ognuno potrà conoscere quanto bene c’è nel mondo, basta saper guardare la quotidianità del cammino umano.
I ragazzi scrivono e contattano numerosissime persone, enti, aziende, comunità… e restano in attesa di una risposta da cuori che sanno cogliere “l’Essenziale, invisibile agli occhi”.
Negli anni scorsi molti hanno risposto spesso provocando stupore e sorpresa.
Da Papa Francesco a Liliana Segre, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi, dal campione del mondo di ciclismo Alessandro Ballan al CUAMM, da Sindaci, Assessori, dal governatore della Regione Veneto Luca Zaia al Presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, da responsabili di Comunità ad operatori di strada, da Direttori di ASL a medici e ricercatori, da aziende con fatturati a 9 cifre ad aziende che si occupano di ambiente, di energia pulita, di sviluppo sostenibile….
Ma anche da protagonisti di piccole storie e di piccoli grandi sogni realizzati.
Il tutto ovviamente con uno sguardo internazionale per cui la storia di una bambina americana affetta da una grave malattia rara si mischia con il lavoro di due scienziati russi che operano a Lione su incarico di una università degli Stati Uniti.
Siamo stati spezzati dall’incubo della pandemia ora siamo attanagliati dal dramma della guerra e della paura della crisi.
In queste situazioni di assoluta emergenza è paradossalmente più facile individuare testimoni di bene; ma il rischio, lo abbiamo già percepito, è quello di dimenticare in fretta.
Questi ragazzi non vogliono dimenticare né vogliono che noi dimentichiamo.
A confermare che finché il futuro è in mano ai giovani è al sicuro.
Prof. Lorenzo Zanon Responsabile del progetto